GIORNO DELLA MEMORIA 2004
26 January 2004
Obiettivo del progetto è celebrare il Giorno della Memoria in forma non solo commemorativa, ma soprattutto coinvolgente nei confronti della popolazione del territorio provinciale e in modo particolare degli studenti delle ultime classi delle scuole superiori.
I positivi risultati ottenuti nei precedenti anni inducono a riproporre l’impianto già sperimentato con successo.
Fulcro di tale impostazione è la collaborazione tra la Presidenza del Consiglio provinciale di Alessandria, il Comitato per l’affermazione dei valori della resistenza e della Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, e il nostro Istituto storico.
Sono quindi previste le seguenti iniziative editoriali (con relative presentazioni dei libri pubblicati) e teatrali.
PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE
- ALESSANDRIA 22 Gennaio
- Ore 17,00 – Sala consiliare di Palazzo Ghilini
Convegno dibattito dal titolo Rosenstrasse, 27 febbraio 1943: come le donne sconfissero Hitler.
- Ore 17,00 – Sala consiliare di Palazzo Ghilini
- CASALE MONFERRATO 25 Gennaio
- Ore 16,00 – Sala conferenze della Comunità Ebraica, vicolo Salomone Olpe
Presentazione del volume Nel solco della Bibbia. Ricorrenze ebraiche viste da vicino di Vittorio Finzi, con tavole di Emanuele Luzzati. L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Comunità Ebraica di Casale Monferrato.
- Ore 16,00 – Sala conferenze della Comunità Ebraica, vicolo Salomone Olpe
- ALESSANDRIA 27 Gennaio
- Ore 19 – Sala conferenze Associazione Cultura e Sviluppo viale Teresa Michel.
Presentazione del volume I deportati alessandrini nei lager nazisti. Diciotto testimonianze di sopravvissuti a cura di Andrea Villa, edito in occasione del Giorno della Memoria (Le Mani – ISRAL). Seguirà (mettete il termine giusto per lo spuntino… - Ore 20 – Rinfresco;
- Ore 21 – L’Istruttoria da Peter Weiss, Compagnia Nuovo Palcoscenico e Maria Paola Casorelli. Coro di Alessandria Mario Panatero e CasaleCoro. L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria.
- Ore 19 – Sala conferenze Associazione Cultura e Sviluppo viale Teresa Michel.
- NOVI LIGURE 30 Gennaio – Teatro ILVA
- Ore 21 – L’Istruttoria di Peter Weiss;
- OVADA 31 Gennaio – 13 Febbraio – Loggia di San Sebastiano | MORNESE 14 – 28 Febbraio – Salone della Comunità Montana
- SERRAVALLE SCRIVIA 3 Febbraio – Aula magna scuole medie via San Rocco
- Ore 21 – Presentazione dei volumi “I deportati alessandrini nei lager nazisti. Diciotto testimonianze di sopravvissuti” a cura di Nel solco della Bibbia. Ricorrenze ebraiche viste da vicino” di Vittorio Finzi, con tavole di Emanuele Luzzati.
- ALESSANDRIA 9 Febbraio – Sala consiliare di Palazzo Ghilini
- Ore 21 – Presentazione del volume Nel solco della Bibbia. Ricorrenze ebraiche viste da vicino di Vittorio Finzi, con tavole di Emanuele Luzzati.
Programma della Rappresentazione “Se questo è un uomo” per le scuole superiori della provincia di Alessandria:
- NOVI LIGURE – Teatro ILVA lunedì 2 febbraio ore 10;
- ALESSANDRIA – Sabato 7 febbraio ore 10;
- VALENZA – Centro polifunzionale S. Rocco lunedì 9 febbraio ore 10;
- CASALE MONFERRATO – Teatro Municipale mercoledì 11 febbraio ore 10;
- OVADA – Cineteatro Lux sabato 14 febbraio ore 10.
L’ISTRUTTORIA da Peter Weiss
Le circostanze della composizione
Dal dicembre del 1963 all’agosto del 1965 si svolse a Francoforte un processo contro un gruppo di SS e di funzionari del Lager di Auschwitz. Era il primo del dopoguerra.
Peter Weiss assistette a molte sedute del processo. Prese note, consultò i resoconti pubblicati su giornali, elaborò un testo teatrale che in tedesco si intitola Die Ermittlung, che significa non solo “Istruttoria” in senso tecnico giuridico, ma anche “accertamento della verità, indagine”. Il giudice, il difensore, l’accusatore, diciotto accusati e nove testimoni anonimi, ognuno dei quali impersona più di un testimone reale, sono i personaggi degli undici canti di questo oratorio, nel quale non è contenuta una sola parola che non sia stata pronunciata nell’aula del tribunale.
Lo stile
In versi liberi, brevi e brevissimi, spesso di una sillaba, la materia inaudita: accuse, testimonianze, difese, tutte egualmente, se pure per ragioni diverse, atroci, si dispongono in un susseguirsi che alla prima apparenza sembra anonimo e incolore, ma in realtà nel suo metodico incalzare giunge a una tensione drammatica e morale altissima: la testimonianza si trasforma in poesia e la poesia integra e approfondisce la storia: ne mostra la più profonda verità umana e, per usare un concetto di Alessandro Manzoni, “religiosa”.
Il contenuto
Gli undici canti dell’oratorio (solo alcuni saranno rappresentati nella versione che proponiamo) descrivono tutti gli aspetti del cammino di sofferenza e di morte del lager:
- il canto della banchina descrive l’arrivo e la discesa dai treni dei deportati e la selezione operata dai medici tra i prigionieri destinati alla morte immediata e quelli destinati al lavoro schiavizzato;
- il canto del lager descrive il campo nei suoi termini generali;
- il canto dell’altalena descrive le torture a cui venivano sottoposti prigionieri, tra le quali quella dell'”altalena”;
- il canto della possibilità di sopravvivere descrive le impiccagioni, e i meccanismi con cui alcuni prigionieri “privilegiati” riuscivano a procrastinare la propria morte, meccanismi che però comportavano una qualche forma di collaborazione con i carnefici;
- il canto della fine di Lili Tofler racconta un caso individuale;
- il canto dell’unterscharfuerer Stark descrive i crimini di questo militare particolarmente crudele;
- il canto della parete nera si riferisce al muro contro cui venivano fucilati detenuti;
- il canto del fenolo descrive gli esperimenti “medici” mortali e dolorosissimi effettuati contro i prigionieri, e la morte inflitta a molti con iniezioni di fenolo;
- il canto del bunkerblok descrive i canili in cui venivano rinchiusi fino alla morte per fame e sete prigionieri “puniti”;
- il canto del Cyclon B descrive le camere a gas;
- il canto dei forni descrive la distruzione dei cadaveri.
La messa in scena
La messa in scena che viene proposta riduce a poco più di un terzo l’intero oratorio, salvandone il significato e la capacità di coinvolgimento.
Le musiche di scena
Vengono proposte alle cesure drammaturgiche e come commento nei passi salienti diverse versioni del Lacrymosa (dal Dies Irae), musicate da Cavalli, Mozart, Giachino, il Dies Irae di Mozart, il Quando corpus morietur di Rossini, il Tema dell’amore di Bosio.
I brani, caratterizzati alcuni da terribile lacerazione e mestizia, altri da soave dolcezza, costruiscono attorno alle vicende rappresentate una cornice in cui la musica e la presenza fisica stessa del coro modulano il lamento dell’umanità sofferente.
Gli interpreti
La Compagnia Nuovo Palcoscenico e Maria Paola Casorelli; il Coro di Alessandria Mario Panatero ed il CasaleCoro diretti da Gian Marco Bosio.
Durata complessiva (testo e musiche) 1 ora e 15 minuti.
SE QUESTO E’ UN UOMO da Primo Levi
Andato in scena al Teatro Carignano di Torino il 18 novembre 1966 nella riduzione dell’Autore e di un attore professionista, il dramma era interpretato da cinquantatre attori di sette nazionalità diverse, guidati dal regista Gianfranco De Bosio, in uno spazio scenico di straordinaria e cupa suggestione ideato da Gianni Polidori.
La versione che verrà proposta, oltre a un’ulteriore riduzione del materiale contenuto nel testo di Levi, per le evidenti necessità organizzative e didattiche alle quali deve sottostare, abbandona ogni pretesa di rappresentazione “realistica” del campo di concentramento ed anche ogni suggestione basata sullo spazio scenografico (dovendo evidentemente essere rappresentata su scene diverse e dai requisiti tecnici assai disomogenei).
L’onere del risultato artistico graverà perciò soprattutto sulla potenza evocativa della parola e sui dieci attori chiamati a dare vita a tanta pluralità di personaggi.
Apparato didattico
Per esperienza consolidata, le “conferenze” di carattere storico, così come le lezioni frontali a scuola, hanno spesso il difetto di non superare la barriera dell’ingaggio con gli ascoltatori, soprattutto se studenti: si tratta di un limite non imputabile alla qualità dell’esposizione, ma alla tipologia comunicativa.
Al contrario, l’accostamento mediante lo strumento teatrale si è rivelato in grado di superare la barriera della disattenzione grazie alla sua capacità di coinvolgimento profondo non solo sul piano cognitivo, ma soprattutto sul piano emozionale.
L’iniziativa sarà preparata da una serie di visite alle scuole, durante le quali verrà fornita una scheda sullo spettacolo e verrà ricercata la collaborazione con i Dirigenti scolastici, gli insegnanti e gli studenti.
Ad ogni rappresentazione si pensa di far seguire una riflessione con la possibilità di testimonianze, la fornitura di altro materiale ed eventualmente l’impegno ad ulteriori approfondimenti nelle scuole.
In tal modo alla commemorazione del Giorno della Memoria si aggiungerà un ulteriore rapporto con il mondo della scuola.