Giorno della Memoria 2007 a Ovada
19 January 2007
Due gli appuntamenti che il Comune di Ovada, in collaborazione con Provincia, Isral, ANPI e Comitato cittadino per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, ha organizzato per onorare il Giorno della Memoria.
Sabato 27 gennaio, alle 15.30 presso la sala Giunta del Palazzo Comunale, l’antropologa Anna Maria Rivera, docente di Etnologia presso l’Università di Bari, proporrà una conferenza sul tema L’imbroglio etnico: antropologia del razzismo.
Studiosa di alto profilo, editorialista ed apprezzata etnologa, la Rivera ha affrontato il tema del razzismo, indagato sotto il profilo antropologico, in saggi di grande spessore. Incontrerà in mattinata gli allievi della scuola media Pertini. All’incontro pomeridiano parteciperanno inoltre Andrea Oddone, sindaco di Ovada, Carla Nespolo, presidente dell’Isral e Mario Olivieri, presidente dell’ANPI di Ovada.
Giovedì 1 febbraio alle 10.30 presso l’aula Magna del Liceo Pascal e alle 21.00 presso la sala esposizioni di Piazza Cereseto, è previsto invece un incontro con Marino Ruzzenenti, docente bresciano di scuola superiore ed autore di un importante saggio sul rapporto tra la Repubblica Sociale Italiana e la Shoah.
«La capitale della RSI e la Shoah», questo il titolo dello studio pubblicato dalla Fondazione Micheletti di Brescia, smentisce decisamente, con grande perizia storiografica, una “verità” di comodo consolidata: quella per cui la persecuzione razziale, nel nostro Paese, sarebbe stata “meno feroce”. Dalla studio di Ruzzenenti emerge invece intera la piena collaborazione e la corresponsabilità dei fascisti della RSI nel massacro degli ebrei nei campi di sterminio. A presentare il bel lavoro di Ruzzenenti sarà il Direttore della Fondazione Micheletti di Brescia Pier Paolo Poggio.
«I due appuntamenti sono intimamente intrecciati – ha dichiarato l’assessore alla Pace Sabrina Caneva – la Rivera ci aiuterà a comprendere meglio i meccanismi antropologici alla base del nostro quotidiano rapportarci con l’Altro, il diverso, che sfocia talora in atteggiamenti apertamente razzisti.
Marino Ruzzenenti ha invece esplorato come il razzismo si sia storicamente concretato in atti e scelte concrete che hanno coinvolto in prima persona, in veste di vittime e carnefici, tanti nostri concittadini. Riflettere su questi aspetti, prendere coscienza dei meccanismi occulti che spesso guidano i nostri comportamenti, restituire voce alla verità storica, sono passi essenziali per la costruzione di un futuro di pace».