Guido Barberis: L’Isral piange la scomparsa del suo Segretario Generale
13 August 2008
Orazione ufficiale di Carla Nespolo, Presidente dell’Isral, ai funerali di Guido Barberis
Per Guido
Siamo qui per salutare Guido Barberis, per accompagnarlo – mi ha ricordato Laura – all’inizio di questo viaggio a noi sconosciuto, che un giorno toccherà a ciascuno di noi e che egli ha affrontato con una serenità ed una forza d’animo che più di ogni altro suo impegno (eppure sono stati tanti e importanti) ci dà il senso e la misura di quale uomo straordinario Guido sia stato.
In questo momento di lui mi sovvengono tanti ricordi e penso che ciascuno dei presenti ne abbia altrettanti.
Ne rievoco perciò solo due: lo studente appassionato, col quale io-giovane insegnante – parlavo per ore – mentre esplodeva il ’68 – del rapporto tra scienza e filosofia e l’amico incontrato in una calda estate di tre anni fa’ ed al quale esposi alcune difficoltà gestionali dell’Isral.
Ero certa mi avrebbe dato qualche buon suggerimento, ma egli fece di più e assunse personalmente (con nostra grande gioia) l’incarico di Segretario Generale dell’Istituto Storico.
In questi tre anni, nonostante i suoi numerosi impegni, non ha mai mancato una riunione e non ci ha mai detto: non ho tempo. Anzi, ha contribuito all’attività dell’ Isral con il suo impegno d’intellettuale e di studioso.
Per serietà personale, certamente, ma anche perché per Guido la Resistenza era una pietra miliare del nostro oggi, da cui non si può prescindere e da far conoscere alle giovani generazioni.
Anche questo era Guido: un uomo che credeva nei valori democratici, nei giovani e nelle loro possibilità di migliorare il mondo in cui viviamo.
Samantha, Massimo, Andrea, Marco (per citare solo quelli che conosco io) in questo momento, ne sono certa, piangono l’amico ma anche il maestro.
Di un giovane, Guido era particolarmente fiero: di suo figlio Alessandro. Lo era nel suo modo sobrio e discreto, ma fermissimo.
Ed auguro ad Alessandro, nella sua vita privata e professionale, di avere la forza ed il coraggio del suo papà. Conoscendolo, sono certa che sarà degno di tanta eredità.
Poche persone hanno avuto, come Guido, il dono di associare un grande impegno ad una grande umanità e chi lo ha conosciuto sa, che non sono parole retoriche.
Il suo curriculum professionale è così ampio, che risulta impossibile ricordarlo completamente. A cominciare dalle due lauree, in giurisprudenza ed in scienze politiche, a indirizzo economico.
E poi, via via, incarichi sempre più importanti nei comuni di Alessandria, Aosta, Genova e Milano. In tutti questi Comuni ha svolto l’incarico apicale di Direttore Centrale Finanza.
Ma a ben scorrere la vita professionale di Guido, del tecnico per eccellenza, si scorge sempre una sicura bussola: l’amore per la sua famiglia e per la sua terra.
Per questo, dopo Genova, tornò ad Alessandria e accettò l’incarico di Assessore al Bilancio del comune di Alessandria, dal giugno 2002 all’agosto 2003.
Conclusa quella esperienza, egli divenne – come ricordato.- Ragioniere Generale del comune di Milano. Incarico nel quale raccolse generale stima e consenso.
Dopo quasi due anni, però, fu forte il richiamo della sua provincia e, su richiesta del presidente Filippi, accettò l’incarico di Direttore del Dipartimento Risorse della Provincia di Alessandria.
Nel grande bilancio dell’ente provincia, come nel piccolo dell’istituto storico della resistenza Guido Barberis portò il suo rigore, il suo rispetto per i cittadini, la sua capacità di progettare e lavorare per un mondo più giusto, aperto e rispettoso delle diverse culture.
Così come nel suo impegno di sindaco effettivo della Cassa di Risparmio di Alessandria, di revisore contabile e di revisore dei conti di enti pubblici ma anche di docente di Economia dei Servizi presso la Facoltà di Giurisprudenza della Università di Genova
Quando la malattia lo colse, egli continuò a lavorare e a pensare al futuro. Ad una giovane collaboratrice alla quale aveva confidato il suo stato di salute e che se ne rammaricava, Guido disse: ognuno di noi nasce con una valigia. E il contenuto non si può cambiare, ma solo portare con dignità.
E lui lo ha fatto sino all’ultimo.
Dando alle stampe, proprio nel maggio scorso, il suo ultimo lavoro: La Famiglia economica Alessandrina edito dall’Isral.
Nelle ultime settimane stava lavorando ad una biografia di Vittorio Guido, di cui serbava grande ricordo e stima.
Pochi giorni fa’, ancora mi chiese quando avrei convocato l’Assemblea dell’istituto.
Questo era Guido Barberis: vivere come se non si dovesse morire e accettare la morte serenamente.
A fianco ha avuto la fortuna di una compagna straordinaria come sua moglie Laura. Che è stata forte sino all’ultimo e coraggiosa come lui. Il loro amore, la loro vita insieme, sono stati un privilegio che sono certa aiuteranno Laura a sopportare questo grande dolore. Sapendo che quella di Guido non è un’assenza, ma una presenza sotto altra forma.
Per Lei, per Alessandro, suo futuro e suo orgoglio.
Per la mamma Rosa che amava ricordarlo bambino ed egli fingeva di schermirsi, ma ne era contento. Per Mariella, la cognata, la sorella che gli leggeva i giornali e scriveva per lui. Per la fida Dana e la sua famiglia.
Ora Guido ha raggiunto il suo papà tanto amato. Noi, che dovremo proseguire senza di lui, mai lo dimenticheremo.