Ceti dirigenti e governo della città…
La ricerca di Roberto Livraghi s’inserisce nel più generale contesto degli studi sulle classi dirigenti locali nella prima metà dell’Ottocento, ricostruendo vicende e personalità dell’amministrazione comunale di Alessandria nel periodo compreso tra il 1798 e il 1861.
L’indagine è stata condotta in prevalenza sul ricchissimo e poco frequentato fondo dell’Archivio di Stato di Alessandria denominato dei “Convocati” del consiglio comunale.
Il lavoro, pubblicato a cura dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, è stato realizzato nell’ambito del progetto di ricerca su Alessandria e la sua provincia nel lungo Risorgimento, condotto tra il 2009 e il 2011 dal Laboratorio di Storia, Politica e Istituzioni costituito presso l’Università «Amedeo Avogadro» del Piemonte Orientale, con l’obiettivo di indagare sul contributo fornito dai maggiori statisti alessandrini alla fondazione e alla costruzione dello Stato unitario italiano.
Fin dall’inizio di queste ricerche è infatti apparso chiaro che, per meglio comprendere il pensiero e l’azione di uomini che hanno oggettivamente occupato un rango di rilievo statale, come Urbano Rattazzi, Giuseppe Saracco, Giovanni Lanza, Carlo Francesco Ferraris e Maggiorino Ferraris, era importante incominciare a conoscere più in profondità anche i caratteri e le vicende di quella che possiamo definire la classe dirigente dell’amministrazione locale, andando quindi a tratteggiare la cultura politica diffusa di cui si nutrì il lungo Risorgimento in quest’area geografica.
Frutto di un lavoro d’archivio assai accurato, questo volume politico-biografico contiene anche il quadro completo relativo alla composizione delle amministrazioni del comune di Alessandria per il periodo 1798-1861 e una serie completa di medaglioni biografici degli amministratori e politici alessandrini, preparando così l’elaborazione dei caratteri specifici entro i quali si formò la classe politica locale prima dell’Unità italiana.
Il percorso della crisi del decurionato del secondo Settecento fino all’entrata in vigore della normativa unitaria per i comuni e le province ha dato ragione una volta di più della necessità di ricorrere alla categoria storiografica del “lungo Risorgimento”, e cioè di un percorso ideale che non si è concluso con la costituzione del Regno d’Italia, ma soltanto con la compiuta realizzazione dell’unità politica, economica, amministrativa e morale dell’interno Paese.
Roberto Livraghi, Ceti dirigenti e governo della città di Alessandria nel lungo Risorgimento, Lama Macogno – Modena, Almayer, 2012