Laude o ballata della Benedicta
Coi canti di Priapo o serenate
quell’anima ventenne c’ha provato
provato aprir la porta del mistero
l’amore è poesia, guida il sole.
Ma venne ciò che avvenne
lo scontro della guerra contro il Mostro
la fuga ribellione dall’inferno
per l’Anima del Mondo prova dura.
(coro)
non c’era un Dio a far cessare il fuoco.
Canto ballata d’una terra dura
la Benedicta, luogo dei rimorsi
canto degl’alberi, di rovi e l’erba
fu consacrata per la sfida al Mostro.
Ballata e girotondo al monte Tobbio
la cornamusa in testa, piva e flauti
con la campana di cappella accanto
qui domandar ragione al sentimento.
(coro)
tu solo e l’infinito spazio tempo.
Al nome di quei morti la ballata
96 quei nomi testimoni
non li potrai più prendere e ammazzarli
non son più qui le ossa, non so dove.
Tornati gli scherani per far scempio
per lapidarli, pietre e mazze, ferro
i morti hanno pietà, per voi l’han fatto
anche il cucù che torna a primavera.
(coro)
cucù cucù cucù, senti le foglie.
Son lì nascosti tutti e noi insieme
la Benedicta è un luogo di fantasmi
non li potrai trovare e cancellare
li hai dentro di te, nel tuo rimorso.
C’è un prestito d’onore per ciascuno
lasciato a noi, a te, per quella guerra
laggiù dove l’Idea ha fatto il nido
in lotta con quel mondo senza dono.
(coro)
poeta mi son fatto per cantarli.
Città e paesi han perso tutti il fischio
canticchiar per strada e nei cortili
se passi in fretta, tu, parlar da solo
forse, tra il Bene e il Male, trovi il Giusto.
13 novembre 2002