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- La città europea. Lessico problemi e storia
- LA STORIA SUL TERRITORIO: L’ESPERIENZA DEI “SENTIERI DELLA LIBERTÀ”. Training su strumenti web open source
- I luoghi di memoria come scuola di formazione della coscienza storica
- Dove vola l'Avvoltoio
- Il racconto resistenziale si fa immagine. Un percorso guidato tra lettteratura e cinema
- Resistenza collettiva (Achtung banditi!, 1951),
- Matteo Petracci presenta Partigiani d'Oltremare
- Cesare Panizza presenta Dalle belle città date al nemico
- Storia controversa della liberazione di Alessandria
- Radio 3 Fahrenheit, 13/12/2019
- Per una storia dell'Europa contemporanea
- La strage nel carcere di Alessandria
- Federico Fornaro presenta Giuseppe Romita
- Le risorse dell'Isral
- Vittorio De Sica, La nascita della Repubblica. Il 2 giugno
L’ISRAL PER I DOCENTI
20 March 2020
L’Isral, in questo tempo di straordinaria difficoltà dovuto all’emergenza Covid-19, vuole comunque essere vicino agli insegnanti che stanno attivando forme di didattica a distanza.
In questo box raccoglieremo in un unico spazio le segnalazioni e i materiali che condivideremo via via, per una migliore fruibilità.
1) In ricordo del prof. Jörg Luther, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali dell’Università del Piemonte Orientale e membro del Comitato scientifico, sono stati resi disponibili due saggi da lui pubblicati su “Quaderno di Storia contemporanea”:
– Quel che le storie delle riforme costituzionali possono insegnare, con Giovanni Cavaggion (QSC n. 60)
– Shoah e genocidi in Africa: alcune storie da rileggere (QSC n. 63)
2) La rivista Novecento.org ha pubblicato un articolo a firma di Agnese Portincasa, che raccoglie per temi i contributi pubblicati sulla storia contemporanea dalla seconda guerra mondiale in poi.
Novecento.org è la rivista on line di didattica della storia dell‘Istituto nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea che dà rilievo al lavoro di rete delle sezioni didattiche dei 68 istituti locali. Il successo della rivista è testimoniato dal numero sempre crescente di lettori e di documenti scaricati per la consultazione. È uno strumento affidabile per i docenti che vogliano aggiornarsi sugli sviluppi della storiografia e della didattica della storia del XX e del XXI secolo: offre materiali, percorsi didattici, dossier di documenti, mostre virtuali, riflessioni metodologiche.
Tra i materiali raccolti nel dossier ve ne sono alcuni prodotti dai ricercatori dell’Isral di cui vi proponiamo il link diretto.
3) Proponiamo inoltre un intervento di Antonio Brusa (professore dell’Università di Bari e fra i più autorevoli esperti di didattica della storia), tenuto in Alessandria, il 5 novembre 2019, come lezione introduttiva per i partecipanti al nostro progetto Le storie dei luoghi. L’intervento si intitola: I luoghi di memoria come scuola di formazione della coscienza storica e contiene interessanti notazioni metodologiche e didattiche. Potete trovarlo al link visualizzato nella colonna a sinistra
4) Un’interessante proposta di Franco Castelli, direttore del Centro di Cultura popolare “G. Ferraro” del nostro Istituto: una riflessione su una canzone del passato, che ben fotografa la paura che più attanagliava il mondo occidentale sul finire degli anni Cinquanta: quella della bomba atomica. Ora che una nuova paura serpeggia tra di noi, la canzone scritta da Italo Calvino, con il suo forte e sarcastico richiamo antimilitarista fa riflettere sui complessi rapporti tra ambiente, salute, e volontà di pace.
Era il Primo Maggio 1958. Questa canzone, testo di Italo Calvino e musica di Sergio Liberovici, risuonava per le strade di Torino, da un gracchiante altoparlante piazzato sopra una Fiat seicento.
Faceva parte della primissima produzione poetico-musicale di un drappello di intellettuali di sinistra che, sull’onda di quanto avveniva da tempo in Germania e in Francia, si proponeva di comporre delle canzoni che rispecchiassero la realtà di tutti i giorni, i problemi della gente, non le fasulle e melense canzonette con la rima “cuore-amore”. Canzoni che affrontassero anche i temi della cronaca e della politica. Erano i CANTACRONACHE, e nei cinque anni della loro attività (1958-1962) produssero una rivista, alcuni dischi, un centinaio di testi, con i quali sancirono l’inizio della canzone d’autore in Italia.
6) Due libri di storia resistenziale . Il primo è Matteo Petracci, Partigiani d’Oltremare. Dal Corno d’Africa alla Resistenza italiana (Pisa, Pacini Editore, 2020). La ricerca di Petracci, già autore de I matti del duce. Manicomi e repressione politica nell’Italia fascista (Roma, Donzelli, 2014) ricostruisce le vicende della “Banda Mario”, un gruppo partigiano composto da donne e uomini di nazionalità diverse e tre religioni, attivo nelle Marche nella zone del Monte San Vicino. A questo gruppo, di cui fanno parte antifascisti ex confinati e prigionieri di guerra fuggiti da vari campi di prigionia nella zona, si aggregano anche africani: somali, eritrei, etiopi che erano stati portati ad esibirsi nella grande Mostra delle terre d’Oltremare, svoltasi a Napoli nel maggio 1940, subito prima della guerra. Bloccati dallo scoppio delle ostilità, condotti nelle Marche in condizioni di semilibertà, dopo l’armistizio dell’8 settembre, alcuni di loro, donne e uomini, si uniscono alle formazioni partigiane che operano sul territorio.
Il secondo, di Cesare Panizza, inaugura la nuova collana dell’Isral dell’Isral Attraversare il tempo con le Edizioni Falsopiano. Cesare Panizza in Dalle belle città date al nemico. Il partigianato in provincia di Alessandria (Alessandria, Falsopiano, 2020) restituisce un’immagine di ciò che accadde nella nostra provincia: sono i piccoli centri anziché le città più grandi ad avere una partecipazione maggiore al movimento resistenziale, probabilmente per il controllo più stringente esercitato su queste ultime dalle autorità nazifasciste; un’altro dato che si discosta dalla vulgata resistenziale ci mostra come la metà dei partigiani non avesse immediati obblighi di leva, non fosse cioè renitente ai bandi Graziani che avevano spinto molti giovani nati tra il 1924 e il 1926 a raggiungere le formazioni partigiane. Inoltre, pur radicandosi nelle zone rurali, il movimento partigiano nella provincia fotografa una società in transizione, dai campi alle officine.
7) Tra il 25 e il 26 aprile 1945, una dopo l’altra, vengono liberate le principali località della provincia di Alessandria: Casale, Tortona e Ovada il 25, Novi e Acqui il 26. Il 25 in Alessandria vengono mobilitate le SAP mentre i civili assaltano e saccheggiano le caserme. Il CLN intavola difficili negoziati per l’evacuazione della città da parte dei nazisti. Il 27 i primi partigiani si attestano alla periferia della città, mentre sul capoluogo convergono i distaccamenti di molte formazioni della provincia. Il 28 aprile, alle ore 19, il CLN di Alessandria ottiene la resa del presidio nazista della città, ma le truppe tedesche ancora resistono. Il prefetto nominato dal CLN, Livio Pivano, azionista, si reca a Valenza per trattare una tregua sino al 29 aprile, per consentire ai comandi nazifascisti di raccogliere le truppe in vista della resa. Il 29 aprile alle 9,30 entrano in città le prime avanguardie alleate. Per ricordare questo avvenimento, nel 75° Anniversario della Liberazione, vogliamo riproporre uno scritto di Carlo Gilardenghi, che con rigore storico, ma piglio fortemente ironico, ricostruisce le fasi concitate della liberazione, tratto da Alessandria dal Fascismo alla Repubblica (a cura di Roberto Botta e Giorgio Canestri), Isral/Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, 1995. Lo trovate nella colonna a sinistra.
8) È uscito a fine 2019, a ridosso del 75° della Liberazione, Storia della resistenza di Marcello Flores e Mimmo Franzinelli (Bari-Roma, Laterza 2019), nelle sue densissime seicento pagine troviamo trattati tutti gli snodi e i punti di crisi dei 600 giorni della Resistenza: la creazione di una nuova classe dirigente; la questione dello stato e della continuità amministrativa, nonché la legalità nella e della organizzazione partigiana; la lealtà e del tradimento, particolarmente avvertita tra i militari; la progressiva politicizzazione del movimento e la coesistenza in competizione delle diverse anime politiche la presenza di più centri decisionali (Milano, Roma, Bari) e la loro difficoltà di raccordo; il problema del rapporto tra il Cln e i comunisti; il conflitto tra la minoranza attiva dei partigiani e la maggioranza “attendista”, vero nocciolo della «guerra civile»; l’impossibilità di continuare l’unità nazionale dopo la fine della guerra. Nella bella intervista rilasciata a Fahrenheit di Radio 3, che trovate nella colonna a sinistra, i due autori espongono gli elementi fondamentali del libro.
9) Per l’Europa Day (9 maggio) un’intervista allo storico Alberto De Bernardi, pubblicata sulla rivista della nostra rete, Novecento.org che affronta il tema della nascita della idea di Europa, una concreta utopia che ha permesso la costruzione dell’Unione Europea.
10) Martedì 19 maggio scorso, “Il Piccolo” ha pubblicato un articolo di Cesare Manganelli che ricorda la rivolta e la strage nel carcere di Alessandria, avvenute il 9 maggio 1974, ricostruendo sinteticamente la situazione politica che ha fatto da sfondo a questo avvenimento, molto conosciuto a livello nazionale e ancora ben presente nel ricordo di molti alessandrini. Lo stesso Manganelli aveva pubblicato nel n. 56 della nostra rivista “Quaderno di Storia Contemporanea” un saggio che ricostruisce la storia dei Nap (Nuclei armati proletari) e il loro coinvolgimento nella rivolta di Alessandria. Lo riproponiamo nel link a sinistra.
11) Per il 2 giugno. L’Isral ha preso parte all’iniziativa dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” #RaccontiamolaRepubblica con un intervento di Federico Fornaro in cui presenta la figura di Giuseppe Romita (Tortona 1887- Roma 1958) Ministro dell’Interno ed eletto alla Costituente. Il video è nella colonna a sinistra.
Sul nostro sito trovate un altro intervento di Federico Fornaro, Giuseppe Romita e la battaglia per la Repubblica ed è pubblicata, inoltre, una serie di documenti che riguardano sia il referendum costituzionale in provincia di Alessandria, sia questioni storiche inerenti alla Costituzione. Anche questo link è nella colonna a sinistra.
Vi proponiamo, infine, un mediometraggio scritto e diretto da Vittorio de Sica nel 1971, NASCITA DELLA REPUBBLICA – IL 2 GIUGNO , con Giuseppe Addobbati e Franco Odoardi.