Il movimento di liberazione nell’acquese
Due giovani studiosi ricostruiscono minuziosamente la storia dell’antifascismo e della Resistenza nell’Acquese alla luce di documentazioni e testimonianze in gran parte inedite, riannodando la vicenda alla realtà contingente sociale, economica, culturale.
Dalla dittatura alla guerra, dal governo Badoglio al caos dell’8 settembre 1943, alla faticosa costituzione del CLN locale, che sarà il punto di partenza e di riferimento per la costituzione delle prime bande, come quella sorta nell’ottobre 1943 a Piancastagna, tra l’alta Valle Erro e l’alta Valle Orba, ad opera di Walter Fillak e Giacomo Buranello; dai primi rastrellamenti all’eccidio della Benedicta, allo sviluppo organizzativo dell’estate 1944, ai garibaldini di Viganò e Mancini, ai G.L. del Bric dei Gorrei, in una concatenazione di solidarietà della popolazione rurale contadina e della grande maggioranza del clero, fra audaci azioni e momenti cruciali, feroci rappresaglie, stampa clandestina, fino alla Liberazione: nulla sfugge all’attento esame dei due studiosi che Camilla Ravera, protagonista «storica» dell’antifascismo acquese, nella prefazione classifica capaci «di dare un contributo di conoscenza, di mantenere vivo l’interesse su un momento decisivo della nostra storia nazionale»
Piero Moretti, Claudia Siri, Il movimento di liberazione nell’acquese, Cuneo, L’Arciere, 1984, pp. 238, L. 12.000