Il Recinto del rinoceronte
Questo libro è il tentativo di narrare con una particolare attenzione agli aspetti culturali, usando molteplici fonti documentarie e opere originali spesso inedite e conservate all’estero sia studi pubblicati in lingue diverse, la storia di un gruppo sociale dotato di una peculiare caratterizzazione religiosa e perciò più o meno palesemente osteggiato – quello creato dalla comunità ebraica di Alessandria – dal suo arrivo in città nel corso del Quattrocento fino alla “liberazione” del 1848 dalle costrizioni di una ghettizzazione politica e civile che nel corso dei secoli era ormai divenuta una prigionia mentale oltre che fisica.
Il volume si dispiega fra capitoli più prettamente cronologici e altri che testimoniano i modi in cui la tradizione si attuò localmente nei suoi momenti di festa e di dolore fino a quelli conclusivi laddove, superando i loro limiti geografici, gli ebrei alessandrini si trasferirono per vari motivi fuori città o, rimanendovi, si relazionarono con correligionari più o meno illustri sui temi dell’Ebraismo, se non talora della semplice sopravvivenza fisica.
Una caratteristica del libro è stata anche quella di aver mescolato le personalità rabbiniche e i capi comunitari a una massa d’individui troppe volte rimasta anonimamente sullo sfondo della ricerca ma che costituiva, insieme ai nomi più conosciuti la vita quotidiana e spirituale di un quartiere che oggi mostra quasi soltanto l’eco sbadita di un tempo.
Fabrizio Quaglia, Il Recinto del rinoceronte, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2016