La Shoah in provincia di Alessandria
Come è stata possibile la Shoah? Quali condizioni storiche, politiche, psicologiche hanno prodotto la spinta alla decisione, e quali altre circostanze ne hanno resa possibile l’attuazione, in un contesto di civiltà occidentale e cristiana che, pur avendo conosciuto molti orrori della sua storia, non aveva mai prodotto, fino ad allora, orrore tanto grande?
Questo libro di Aldo Perosino, studioso mite e tenace. cultore (per amore) dell’ebraismo alessandrino proprio quando questa secolare tradizione si è ridotta in città ad un piccolo vivido lume, mira non certo a dare risposte esaustive o originali, ma semplicemente, con la modestia che è abito mentale dell’autore, a dare un piccolo ma significativo contributo, a portare il sassolino sull’ideale monumento delle vittime e della memoria
Perosino non può accettare di rendere una semplice contabilità dello sterminio: vuole, deve spiegare, mostrare i nessi tra la dittatura fascista e l’obnubilamento morale degli italiani, tra le discriminazioni del regime e le persecuzioni della RSI, tra i preparativi burocratico-legislativi del fascismo e il brutale abbandono degli ebrei italiani nelle mani dei nazisti che il fascismo di Salò compì.
Ecco allora nascere questo libro dalla struttura utile e feconda di comprensione, che abbina una parte di ricerca, condotta più con l’amorevolezza del giusto che rimpiange, che con la freddezza dell’indagatore, ed una parte largamente divulgativa nella quale si richiamano le necessarie premesse dei crimini che verranno compiuti.
Aldo Perosino, La Shoah in provincia di Alessandria, Recco – Genova, Le Mani, 2005