La Cittadella

9 settembre 1943 – L’ultimo assedio alla Cittadella

Bibliografia

L’archivio del Comitato per la valorizzazione della cittadella di Alessandria (1997-2008) a cura di Massimo Carcione

La Cittadella di Alessandria e:

Montesquieu (1728)

Napoleone Bonaparte (1823)

Friedrich Engels (1859)

Napoleone III (1859)

Giuseppe Garibaldi (1867)

Giovannino Guareschi (1945)

Giovanni Spadolini (1991)

Oscar Luigi Scalfaro (1999)

L’Istituto ha inserito da qualche anno la Cittadella tra le sue attività di ricerca, valorizzazione e promozione storico-culturale: ne è testimonianza il suo inserimento nella guida Touring Club “I Sentieri della Libertà. 1938-1945 la guerra, la Resistenza, la persecuzione razziale”, pubblicato dalla Regione Piemonte nel 2007.

È superfluo sottolineare l’importanza storica di questo sito storico-monumentale eretto agli inizi del XVIII secolo, inscindibilmente legato alla storia militare pur avendo subito soli due assedi (l’ultimo degli Austriaci nel 1799): prima quella di Casa Savoia, poi quella legata all’epopea napoleonica – per essa Bonaparte combatté e vinse la Battaglia di Marengo – e infine della storia risorgimentale e nazionale, poiché fu la Cittadella il cuore organizzativo e logistico delle guerre d’indipendenza ed in parte anche della Grande Guerra: nei momenti di massima operatività arrivò a ospitare circa 20.000 soldati e migliaia di cavalli e mezzi.

La Cittadella è dunque stata teatro di fasi fondamentali della storia italiana ed europea, dai Moti risorgimentali del 1821 – di cui è ancora testimonianza materiale la cella del Patriota Vochieri – alla Seconda guerra mondiale, che vide la detenzione di prigionieri e la fucilazione di Partigiani durante la Resistenza, la Liberazione e l’insediamento del Comando degli Alleati (ad Alessandria nel 1945 arrivò il Corpo di spedizione brasiliano FEB) e tanto altro ancora.
La memoria di questi avvenimenti è anche nelle targhe – quella dedicata ai partigiani fucilati è sul muro esterno del bastione dietro il Palazzo del Governatore, quella del rifugio antiaereo è all’esterno, lungo Via Giordano Bruno – e nei sacrari realizzati sotto il Palazzo del Governatore e l’Ospedale.

Oggi però sono pochi gli alessandrini che sanno che la via di Alessandria chiamata “Cento Cannoni” ricorda il ruolo della Città nel contesto politico militare delle guerre di Indipendenza. In realtà quel che sappiamo è che gli alessandrini subiscono il fascino della Cittadella senza aver mai concettualizzato il suo ruolo nella storia locale. Anche perché la Cittadella faceva parte di sistema di fortificazione e di un campo militare che ne condizionò fortemente, con le mura perimetrali urbane e le fortificazioni accessorie che arrivavano fino a Casale Monferrato, lo sviluppo economico e sociale.

Ci sembra giusto fare un passo avanti nella conoscenza del rapporto fra la Città e la “sua” Cittadella attraverso il Risorgimento, la costruzione dello Stato unitario, il suo sviluppo economico, le due guerre mondiali e la Resistenza.