L’operazione di rastrellamento venne condotta dalle milizie tedesche attraverso due direttrici: la prima dalla strada Molare-Olbicella e l’altra dalla strada Acqui Terme-Piancastagna-Sassello (vedi cartina).
Olbicella nel dopoguerra (anni ’50)
Il 10 ottobre 1944 alle cinque del mattino le vedette appostate sulle alture di Madonna delle Rocche diedero l’allarme: una ventina di automezzi, all’interno di ognuno dei quali circa una trentina di soldati armati sino ai denti, stava attraversando la frazione. La figlia di Abele de Guz (il custode della diga di Molare) prese la bicicletta e si precipitò in loc. Binelle ad avvertire la squadra di partigiani appostata con mitragliatrice Breda 37.
Vennero accese le micce delle mine posizionate sul selciato stradale poco a monte di loc. Marciazza. Non esplosero perché “Gabriele”, capitano del Genio e incaricato di predisporre l’esplosivo, era in realtà un S.S. tedesco, infiltrato tra i partigiani. Le truppe tedesche arrivarono indisturbate al passo delle Binelle. Qui la mitragliatrice Breda 37 aprì il fuoco sulla colonna in avvicinamento che ebbe numerose perdite. Dopo pochi minuti di fuoco serrato la mitragliatrice fu danneggiata e i tre partigiani appostati fuggirono guadando il fiume.
La colonna tedesca proseguì lentamente verso Olbicella dove risiedeva il comando operativo dei partigiani. Poco dopo l’agguato delle Binelle i tedeschi si scontrarono frontalmente con una corriera proveniente da Olbicella piena di partigiani (una quarantina). La sorpresa fu reciproca: i partigiani si aspettavano infatti una colonna tedesca decimata dalle mine e dalla mitragliatrice, mentre i tedeschi erano ancora provati dalla precedente imboscata ma non certo decimati.
Purtroppo i numeri giocarono un ruolo fondamentale nello scontro ove perirono sei partigiani. Giovanni Villa detto “Pancho” medaglia d’argento, riuscì correndo per i boschi a precedere l’arrivo dei tedeschi a Olbicella e ad avvertire i compagni che si appostarono concitamente per la battaglia. “Pino” fu il primo a Olbicella a aprire il fuoco contro le truppe. Una seconda colonna di tedeschi era in arrivo da Tiglieto e fu attaccata all’altezza del rio Olbicella (Pian del Fo’) da due partigiani, “D’Artagnan” e “Piccolo”; questi ultimi furono colpiti mortalmente dopo alcuni minuti di furiosa lotta.