Zoran Music un pittore a Dachau
Zoran Music nasce a Gorizia nel 1909, allo scoppio della Grande Guerra è profugo, con la famiglia, in Stiria; al termine della scuola superiore si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Zagabria.
Affascinato dalle opere di Goya e di El Greco si reca a Madrid per studiare al Prado le opere dei grandi maestri, si allontanerà dalla Spagna in seguito alla guerra civile del 1936.
Tra il 1941 e 1942 espone a Zagabria e a Lubiana. Con l’occupazione italiana della Dalmazia e della Slovenia, si reca prima a Gorizia e nel 1943, in piena occupazione nazista, si sposta a Venezia, dove viene arrestato – a causa della ua amicizia con un antitedesco di Trieste – e trasferito alla Risiera di San Sabba.
Da lì sarà deportato a Dachau, dove resterà fino alla liberazione del campo (29 aprile 1945) e ancora fino al giugno sotto l’amministrazione alleata.
Dachau, dopo l’Accademia di Zagabria, è la sua scuola, egli la definisce “scuola di solitudine”. Nel campo, sottraendo carta e matita agli architetti, inizia a descrivere l’enormità dell’orrore che lo circonda, nascono così i disegni che daranno vita al ciclo pittorico Non siamo gli ultimi su cui ritornerà anche venti anni dopo, agli inizi degli anni Settanta.
Antonio Laugelli (a cura di), Zoran Music un pittore a Dachau, Alessandria, Isral, 2006